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Napoli dei femminielli nelle opere di Annibale Rucce llo ed Enzo Moscato

Publikace na Filozofická fakulta |
2018

Tento text není v aktuálním jazyce dostupný. Zobrazuje se verze "it".Abstrakt

Il contributo si concentrera sul volto di Napoli descritto nelle opere di due drammaturghi partenopei - Annibale Ruccello ed Enzo Moscato - appartenenti alla cosiddetta Nuova drammaturgia napoletana ossia Dopo Eduardo. I summenzionati autori vogliono introdurre ai lettori e agli spettatori la Napoli dei quartieri più poveri anche attraverso i femminielli - esseri quasi mitici nella tradizione napoletana.

Questi personaggi sono molto spesso costretti alla prostituzione per potersi procurare la sussistenza. Sono in ricerca continua di trovare un modo come uscire dalla miseria, pero sembra come se fosse proprio la loro provenienza a impedire l'esito positivo di questo tentativo.

Particolare attenzione sara prestata alla lingua napoletana, l'aspetto molto importante di questa loro "condanna". Il linguaggio vernacolare che probabilmente determina il loro statuto sociale, è in più degradato e corrotto dai mass media che molto spesso appaiono nei drammi di Ruccello e Moscato.

I napoletani sembrano di aver dimenticato la loro ricca tradizione letteraria e il vocabolario eterogeno ed espressivo che essa conteneva. Sulla questione di questa lingua "malata" riflette lo stesso Annibale Ruccello, denominandola "afasica, spenta e insignificante".

Analizzando i testi Cinque rose di Jennifer, Pièce noir e Bordello di mare con citta vorrei contribuire alla discussione sulle varie facce di Napoli, offrendo la Napoli in crisi di tradizioni, "tormentata" dai mass media.